Sagra del maiale
All’epoca quasi tutti i contadini avevano l’usanza di allevare il maiale (puorco), per poi macellarlo all’inizio dell’inverno, e quando questo succedeva era una festa (non certamente per il maiale), il puorco veniva ammazzato, tagliato in due ed appeso. Dopo un paio di giorni si passava alla lavorazione delle carni (sfasciatura), alcune venivano arrotolate come: la pancetta (ventresca), altre insaccate come: salame, salsicce e il famoso capocuollo (il filetto del porco salato ed insaccato), addirittura i rimasugli di carne e di budella venivano insaccati e molto salati (pezzentelle o annoglie) e costituivano con l’osso di prosciutto (l’uoss ‘e prusutto) gli ingredienti per un caratteristico piatto nostrano ‘a menesta mmaretata (la minestra maritata con questi ingredienti).
Quando si era finito con la lavorazione delle carni, era abitudine, fare omaggio ai vicini di casa di: ‘a ‘nferta d’o puorco, cioè, un piatto con: alcuni ‘capi‘ di salsicce, dei pezzi di carne e ‘fegatielli‘ (pezzi di fegato avvolti nella rezza con foglie di lauro).